28.07.2016 – di Andrea Cocco
Ieri sera Papa Francesco ha raggiunto i giovani a Cracovia dove si sta svolgendo la XXXI Gironata Mondiale dei Giovani. Intorno alle ore 21,30 Papa Francesco si è affacciato alla finestra di Giovanni Paolo II, rivolgendosi ai giovani con un solare ed accogliente saluto. Subito dopo ha iniziato il suo discorso in modo inaspettato, con una notizia che lui ha definito subito “triste”: il ricordo di un ragazzo di 22 anni, Maciej Ciesla, morto prematuramente poco prima di poter partecipare alla XXXI Gmg.
Aveva studiato disegno grafico e aveva lasciato il suo lavoro per essere volontario della Gmg. Infatti sono suoi tutti i disegni delle bandiere, le immagini dei santi patroni, che adornano la città, il kit del pellegrino. Proprio in questo lavoro ha ritrovato la sua fede. A novembre gli fu diagnosticato un cancro. I medici non hanno potuto fare niente, neppure con l’amputazione di una gamba. Lui voleva arrivare vivo alla nostra Gmg, aveva il posto prenotato nel tram in cui viaggerà il Papa, ma è morto il 2 luglio. La gente è molto toccata: lui ha fatto un grande bene a tutti”. “Adesso, tutti in silenzio, pensiamo a questo compagno di strada, che ha lavorato tanto per questa Gmg”, l’invito di Francesco: “E tutti noi, in silenzio, dal cuore, preghiamo: ognuno preghi dal profondo del cuore. Lui è presente tra noi”. “Adesso voi potete dire: questo Papa ci rovina la serata”, ha proseguito: “Ma è la verità, e noi dobbiamo abituarci alle cose buone e alle cose brutte. La vita è così, cari giovani! Ma c’è una cosa della quale non possiamo dubitare: la fede di questo ragazzo, di questo nostro amico, che ha lavorato tanto per questa Gmg e che ora è con Gesù! E questo è una grazia…”
Sicuramente con questo messaggio ha rattristato inizialmente i giovani, gli stessi che avevano già preparato uno zaino pieno di gioia per questa gmg, ma non solo è saputo passare dalla tristezza del dolore alla gioia della speranza, ma ha saputo dare anche un insegnamento diretto. Interessante questo passaggio di Papa Francesco, dalla tristezza della notizia, dalla testimonianza di vita di questo giovane, alla preghiera, la condivisione, quella vera e non quella dei social network e di whatsapp. Per una sera il Papa ha fornito uno strumento di condivisione diverso e più forte: la preghiera. Poi il silenzio, le emozioni che passavano velocemente nei cuori dei giovani, gli occhi lucidi e lo sguardo fisso di questi ragazzi, per poi passare alla Grazia, quella della salvezza, e quindi alla Speranza.
“Un applauso al nostro compagno”, ha esortato Francesco: “Anche noi lo troveremo là un giorno. La vita è così, oggi siamo qui, domani siamo là: il problema è scegliere questa strada, come lui l’ha scelta, Ringraziamo il Signore perché ci dà giovani coraggiosi, che ci aiutano ad andare avanti nella vita”. “Non avete paura, non avete paura!”
Dal silenzio del dolore, all’applauso al compagno, e subito sono tornati i sorrisi che leggermente spazzavano via la tristezza provata poco prima, per poi concludere con una richiesta ai giovani, non solo di pregare per lui, ma anche di fare “chiasso” nella gioia del Signore, perché questo è il dovere dei giovani!
Domani ci rivedremo, voi fate il vostro dovere che è fare chiasso tutta la notte, far vedere la vostra gioia cristiana, la gioia che il Signore vi dà di essere una comunità che segue Gesù”.
Interessante e triste allo stesso tempo notare come le televisioni, durante il messaggio del Papa, e durante la risposta alle domande dei giovani, non hanno dato alcuna importanza ad un momento forte con un messaggio immenso, non solo per i giovani ma per tutti. Nessuna televisione, tra quelle più popolari, ha trasmesso il discorso del Papa ai giovani, mentre a fine anno sono tutti sintonizzati in diretta con il capo dello stato che ogni anno ripete sempre le stesse cose e non parla di valori veri e di vita. Lo hanno fatto invece i media cattolici, doverosamente, ma anche intelligentemente, e questo deve farci riflettere, perché la verità oggi va cercata, altrimenti rischiamo di perderci nei messaggi subdoli e ingannevoli che ci propongono.