16.11.2024 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

«Coloro che non vogliono essere sicuri vivendo bene e preferiscono vivere a lungo male, ascoltano con terrore dell’avvento dell’ultimo giorno», scrive Sant’ Agostino (Primo trattato sul Salmo 36,1).
Dinanzi all’annuncio di Gesù del Vangelo di questa domenica anche noi ci possiamo rivolgere delle domande: sono impaurito dalle Sue Parole, oppure nasce in me un desiderio di incontrarlo? cosa mi aspetto da questo nuovo ritorno di Cristo?
Siamo infatti dinanzi ad una rivelazione -il vero significato della parola Apocalisse- perché un giorno il Signore ritornerà per il giudizio finale, al termine del tempo della Misericordia, quello che stiamo vivendo. Cristo tornerà, per emettere un giudizio finalmente giusto, diverso da quello dei potenti e dei ricchi di oggi, di chi oggi sembra condurre la storia, ma che presto riceverà il salario delle sue azioni, le prepotenze di chi è capace solo di giudizi falsi. Che fa soffrire gli innocenti per la sua sete di potere: Gesù avrà un giudizio sulla storia, ma anche rivelerà i segreti dei cuori e darà a ciascun uomo il frutto delle sue azioni.
Questa rivelazione per chi ha conosciuto Gesù è allora come l’annuncio di un incontro tanto atteso, la realizzazione di quella promessa che il Signore ha fatto a chi lo segue: la vita Eterna.
Ma quando avverrà, dice il Vangelo, nessuno lo sa. Questo genera l’atteggiamento di attesa, una tensione che fa parte della vita del cristiano; poiché ignoriamo il termine del ritorno di Cristo nella Gloria, è essenziale per la salvezza essere ogni giorno vigilanti. Questo accresce il nostro desiderio della salvezza.

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