10.11.2024 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
Dare a Dio tutto, come la povera vedova del Vangelo di questa domenica. Il problema più grande nel nostro cammino di fede non sono le debolezze, le cadute, le crisi, ma l’avarizia, considerare il nostro rapporto con il Signore come qualcosa di secondario.
Si vede bene in tante famiglie, con l’educazione dei figli: “Fatti strada, una carriera, soldi e una posizione…anche se devi fare compromessi o addirittura usare la furbizia…” questo spesso sono le cose che contano per un genitore. La fede? Mah..a che serve… Cercare altre strade per raggiungere il senso e la realizzazione della nostra vita, non avviene per cattiveria, ma perché non abbiamo conosciuto Cristo. Forse abbiamo ricevuto i sacramenti, magari frequentiamo anche la Messa domenicale, ogni tanto. Mai però abbiamo pensato che il Signore abbia progetti meravigliosi per noi: per questo non ci fidiamo della Sua Parola, non cerchiamo di metterla davvero in pratica. Allo stesso modo, tante volte anche chi è nella chiesa, dà al Signore il superfluo, e così, proprio tra chi sembra più vicino alla fede, tra chi frequenta la Chiesa, manca questo affidarsi fino in fondo a Cristo, saper rischiare per Lui, mettersi in gioco sul serio, senza parentesi. Mi fido, sì. Ma fino ad un certo punto. Ascolto la tua parola, si. Ma finché tutto mi va bene. Voglio essere tuo discepolo, ma non accetto che tu mi porti per strade che non conosco, che non comprendo.
Signore togli dal nostro cuore questo ostacolo dell’incredulità e dell’avarizia, spesso ben nascosta: liberaci dalla superbia di voler capire tutto, di dubitare del tuo amore di fronte alle difficoltà della vita.
Donaci la fede della povera vedova.