03.11.2016 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –
Il Vangelo di questa domenica ci invita a interrogarci su quale sia l’orizzonte della nostra vita.
Possiamo vivere la nostra vita in maniera totalmente orizzontale, senza alcun rapporto con il Cielo, la vita eterna, e questo anche se siamo nella Chiesa. Ci preoccupiamo solo di starcene bene qui, di accumulare e di crearci un posticino caldo da difendere da tutto e da tutti. Un ideale privo di qualsiasi interiorità, in cui tutto deve essere al mio servizio. A cominciare dagli altri.
Senza questa dimensione celeste tutti avremo paura della morte e per questo cercheremo costantemente sicurezza nei soldi, nel lavoro, negli affetti: perché la paura della morte è quella che si prova nel “non essere amati”. Per questo devi cercare con tutto te stesso il prestigio, qualcosa per cui tu sia qualcuno, dove tu possa essere “amato”.
Questo uomo non ha trovato la cosa più importante, l’unica che conta: l’Amore di Dio per lui, manifestato in Cristo Gesù. Perché Dio è innamorato di te, di noi. Dio è amore.
Magari scoprissimo questo Amore! Smetteremmo come i Sadducei di farci inutili domande, di cercare nella fede una legge, di stare nelle regole…tutte cose che nulla hanno a che fare con il dono di Cristo: il Cielo.
Chiedi piuttosto lo Spirito Santo, chiedi di trovare l’amore di Dio, ascolta la Sua Parola e allora incomincerai ad essere capace, quasi senza sforzo, di compiere la Volontà di Dio.
Ecco perché seguire Cristo è seguire il Dio dei vivi: vivi oggi, perché capaci di Amare come Lui, di far così presente la Vita Eterna perché ne portiamo già la caparra nello Spirito che Cristo ci dona ogni giorno.
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