13.10.2024 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Molti cristiani riconoscono Cristo come suo Salvatore, frequentano i sacramenti, sono attivi nelle tante attività della parrocchia e della Chiesa, forse studiano anche teologia…ma poi lo rinnegano nelle scelte concrete della vita, quando si richiede una conversione seria.

Gesù dona a quest’uomo la risposta alla domanda che forse tutti abbiamo nel cuore: “Che cosa devo fare per avere la vita eterna?”. Certo, seguire i comandamenti, cercare di fare del bene, aiutare gli altri, è la prima tappa per ricevere il dono dello Spirito Santo: Gesù guarda con amore questo uomo che lo ha fatto fin dalla giovinezza, così come guarda sempre noi tutti, riconosce in lui il desiderio di seguire la strada della vita.

Ma non basta, il Vangelo è più esigente: “Va’ vendi i tuoi beni e seguimi”. Allora dobbiamo tutti diventare poveri, senza nulla come i frati e i monaci? Gesù non è così banale, anche se l’avarizia è un segno sicuro che non seguiamo Cristo, che contiamo sui soldi per difendere la nostra vita. Ma c’è molto di più in questa risposta del Signore.

«Il nostro Dio non vuole – come pensano gl’increduli avidi di denaro – che noi perdiamo le nostre sostanze; se è inteso nel giusto senso, se è creduto con spirito di fede e se viene interpretato con il senso di rispetto verso Dio ciò che ci viene comandato, non ci comanda di perderle, ma ci mostra il posto ove riporle», scrive Sant’Agostino commentando il Vangelo di questa domenica (Discorso 86).

È quello che abbiamo nel cuore: amare i beni è naturale, ma i veri beni dove indirizzare il cuore sono i beni del cielo, anticipo della vita nuova. Decidersi a scegliere prima i beni che ci portano al cielo, cioè per i beni eterni, incorruttibili; questa è l’unica scelta sensata e va fatta da ogni cristiano. Per vedere che, come dice Gesù a Pietro, ne “riceveremo cento volte tanto in case, fratelli, sorelle, madri, figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna”.

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