01.09.2024 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
Viviamo un tempo in cui sembra prevalere “l’apparire”, impegnati a mostrare un’immagine di noi che possa suscitare ammirazione o anche perfino invidia, mentre quello che portiamo nel cuore non emerge: quando questa superficialità prende il sopravvento si cade nel fariseismo, di cui ci parla Gesù nel Vangelo di questa domenica. Nessuno di noi può considerarsi escluso, perché più o meno tutti vogliamo dare agli altri un’immagine di noi gradevole, di brave persone…ma cosa c’è davvero nel nostro cuore? Un rischio sempre presente in particolare nell’uomo religioso, preoccupato di sentirsi in qualche modo meglio degli altri, così che tutti possano pensare bene di lui. Ma il Signore è invece preoccupato del nostro cuore. Lui vuole abitare lì e se il nostro cuore ospita Gesù, il Suo Spirito di Amore, non ci preoccupiamo più di quello che avviene all’esterno. Allora incominciamo a vedere come è bello custodire Cristo nel nostro cuore, poter ricevere le Sue consolazioni profonde, che neppure nessun grande successo potrà donarci.
«Accogliete con docilità la Parola che è stata piantata in voi e può portarvi alla salvezza» ascoltiamo oggi dalla Lettera di Giacomo: allora chiediamo a Gesù di entrare con il Suo Spirito in noi, perché la nostra fede non sia soltanto qualcosa di esterno, di “facciata”, contraddetta poi dalle nostre opere, così come un albero che non ha radici e alla fine si può seccare: arriva una difficoltà, un problema in famiglia e tutto il nostro “devozionismo e buonismo” sparisce.
Ospitare la Parola di Cristo nel nostro cuore, significa che tutta la nostra vita e le nostre opere si trasformano in una Grazia: non avremo più bisogno di essere maldicenti ma da noi usciranno solo parole di misericordia, non avremo più giudizi e durezza ma comprensione, non saremo avari ma faremo opere di generosità; non superbia e superiorità, ma umiltà e mitezza.