25.08.2016 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –
Sembra che questo invito di Gesù sia messo in pratica nelle nostre Chiese, dove tutti si siedono all’ultimo banco..però questo avviene solo in chiesa…”.
Nella vita ognuno vuole essere il primo, stimato, amato, riconosciuto: è umano, è la nostra natura. Soltanto che questo a un certo punto della vita non ci basta più: sperimentiamo che nulla ci riempie, ci appaga, che non è possibile che siamo nati solo per far soldi, vacanze, divertirci, magari sfruttando gli altri e approfittando di loro. Se questa è la vita e poi bisogna morire..beh allora qualcuno ci ha ingannato.
Nessuno ci ha ingannato, ma tu stai vivendo “da ingannato”; perché questo inganno lo vive l’uomo che crede di potersi costruire la felicità da solo, ignorando Dio, deridendo i suoi inviati. Questo vuol dire mettersi al primo posto, al posto di onore, il posto di Dio, da dove poi, sarà la vita stessa a farlo, saremo cacciati in fondo.
Speriamo, come scriveva uno dei profeti del nostro tempo, don Tonino Bello, che Dio “permetta una Santa inquietudine” nel nostro cuore, nelle nostre notti, nelle nostre solitudini e domande profonde…
Allora forse potrai ricominciare a pensare a Cristo, a come sarebbe bella la tua vita in Lui.
Possa tu ricevere una santa nostalgia di poter essere libero, ma libero davvero, dalle schiavitù del realizzare, dell’accumulare, del pretendere ed elemosinare una “caricatura dell’amore”.
Forse rinascerà in te il desiderio di Dio e la Speranza.
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