18.08.2024 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
La nostra salute dipende molto da cosa mangiamo: stiamo bene o male in base a quello che mangiamo: alimentarci per poter vivere, perché perfino il cibo può diventare un’ossessione. Si mangia per vivere, non si vive per mangiare, si dice comunemente. Se questo è vero per la nostra salute fisica, lo è ancor di più per quella spirituale, tanto è vero che molti disturbi alimentari oggi così diffusi manifestano un malessere profondo.
Perciò è necessario alimentare la nostra anima nel modo giusto: ricevere il corpo di Nostro Signore Gesù, l’Eucarestia, il cibo di cui ci parla oggi Gesù nel Vangelo di San Giovanni, ci dona una salute profonda. Senza questo pane celeste tutto è più faticoso, complicato, difficile, finiamo per perdere il gusto delle cose di Dio, ci ripieghiamo su noi stessi. Anche questa domenica, ringraziamo di cuore il Signore di questo grande dono che mostra la natura meravigliosa di Dio, che ci ha inviato con Suo Figlio. Cristo si lascia “mangiare” perché noi possiamo assumere le sue “sembianze”: come ascoltiamo nella seconda lettura di San Paolo “rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore Nostro Gesù Cristo”. È questo cibo che cambia la nostra natura: solo ricevendo il Suo Corpo e Sangue diventiamo capaci di perdonare, non giudicare, accettare ogni giorno con gratitudine quello che ci accade: “Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno”.