04.08.2024 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
“Quale è l’opera di Dio”, chiedono nel Vangelo di oggi le folle a Gesù?
Gesù risponde che l’unica cosa da fare, quella che può cambiare la nostra vita, è la Fede: “Credere in colui che mi ha mandato”. Credere che Gesù è vivo, che Lui può donarci la vera felicità, perché seguire le Sue vie, ascoltare la Sua Parola, è trovare il senso profondo della nostra vita, realizzarci come uomini e donne. Questa è la fede.
Ancora però non basta alle folle, e chiedono ancora a Gesù qualcosa: un “segno” perché possano dargli credito. Siamo nel Vangelo di Giovanni, in cui Gesù mostra la Sua figliolanza divina attraverso i “sette segni”. Anche oggi Gesù ci dona dei fatti attraverso cui possiamo ricevere la fede, per chi lo cerca con cuore aperto: può essere un incontro, vivere un’esperienza spirituale intensa o anche un fatto con cui il Signore si mostra vivo.
Il problema è, come dice Gesù alle folle, che può accadere che “voi non mi seguite perché avete visto dei segni”, ma perché vi siete sfamati: in altre parole, possiamo non vedere questi segni perché non ci interessa in realtà seguire Cristo, non ci interessano le sue vie di Salvezza, ma piuttosto vogliamo invece che Lui faccia la nostra volontà, risolva i problemi, sia un può come “la lampada di Aladino”. Questo perché pensiamo che la nostra idea di felicità sia migliore di quella che ci promette Cristo.
Seguire le vie del Signore, che non sono sempre facili, come tutte le cose che valgono: questa è la risposta alla domanda “Che cosa dobbiamo fare”: “Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai”. E ne avanzeranno, per sfamare attraverso di noi tanti che non hanno ancora conosciuto Cristo.