12.07.2020 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
Ascoltare la Parola del Signore è come un seme che viene gettato in un campo, dice Gesù oggi nel Vangelo.
Siamo però così pieni di rumori, di musica, di chiacchiere, che abbiamo perso la capacità di ascoltare. Viviamo tanto sommersi dai suoni e dai rumori che abbiamo anche paura del silenzio; molti di noi la prima cosa che fanno quando tornano a casa è accendere la tv o la radio. E poi, se siamo fuori, meglio una cuffia, per estraniarci dagli altri.
Così si ha paura del silenzio, ci si sente in difficoltà quando ci troviamo fuori dal frastuono. Abbiamo perso la capacità di ascoltare. Anche nella vita spirituale per poter ascoltare, cioè accogliere la Parola di Dio, che è viva e agisce sempre, è necessario prima fare silenzio dentro di noi.
Abbiamo bisogno di guardare dentro di noi, recuperare la nostra dimensione interiore, imparare a stare bene con noi stessi. Il tempo delle vacanze può essere un momento favorevole per questo. Nel silenzio si recupera quell’interiorità che ci permette il dialogo con Dio, solo nel silenzio incominciamo a sentire la Sua presenza, amorevole e protettiva.
E’ la mancanza di questa vita interiore che ci impedisce di ascoltare la Sua voce, quella dello Spirito: «Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano», ci dice oggi Gesù nel Vangelo.
Si, è così: felici, beati noi, se siamo oggi capaci di ascoltare la Sua voce, l’unica che ci consola, che non ci inganna con le facili soluzioni, che «non giudica per sentito dire…», la voce del solo che ci Ama così come siamo.