06.07.2016 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –
Anche il dottore della legge che interroga Gesù nel Vangelo di questa domenica si rende conto che non è capace di amare il suo prossimo…infatti, ”volendo giustificarsi”, chiede a Gesù: “E chi è il mio prossimo?”.
Noi spesso abbiamo una mentalità manichea, pensiamo che c’è gente cattiva e gente buona, persone devote e un po’ buonine e altri che sono malvagi, egoisti, etc. La parabola che racconta Gesù per spiegare chi è il prossimo smonta queste categorie, e ci mostra che per seguire Cristo è necessario un cambio di mentalità; la vera conversione è vedere il mondo e gli uomini come li vede nostro Signore Gesù Cristo.
La parabola del buon samaritano mostra proprio questa meravigliosa fiducia di Dio in ogni uomo: proprio quello da cui non ci si aspettava nulla, è quello che si prende cura del ferito, che ha compassione. Tutti i Padri interpretano questo Samaritano come figura di Gesù Cristo: Lui oggi ha compassione delle nostre ferite, i peccati; Lui ci cura con l’olio, simbolo dei Sacramenti; Lui ci porta alla locanda dove poter ricevere sollievo, la Chiesa.
Questa parabola ci fa così capire che la più grande carità è portare gli uomini a Cristo, per essere guariti nel profondo.
Perché quello che opprime veramente l’uomo non è ciò che sta fuori dell’uomo, ma quello che esce dal suo cuore: l’orgoglio, l’invidia, la superbia, la malignità, la lussuria, l’attaccamento al denaro, ecc. E anche tutte le strutture sociali ingiuste, lo sfruttamento, i delitti, nascono dalla corruzione del cuore dell’uomo. Se si guarisce il cuore, portando l’uomo a conoscere l’Amore di Cristo, tutto sarà risanato: allora quell’uomo non avrà più bisogno di rubare, accumulare soldi, corrompere, fare ingiustizie, cercare affetto continuamente tradendo, perché avrà incontrato il vero tesoro!
E proprio quell’uomo “guarito nel cuore” sarà ora lui il “buon samaritano”: darà testimonianza di Gesù Cristo sul lavoro, nella famiglia, aiutando così gli altri fratelli “feriti” a scoprire il disegno di amore che Dio ha preparato per loro.
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