01.09.2023 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
Possiamo essere come Pietro, continuando a ragionare con i nostri schemi, aspettando che il Signore realizzi le nostre aspettative. Questo avviene quando dimentichiamo che seguire Cristo
vuol dire entrare in una logica diversa da quella umana, significa accettare di camminare per delle vie che non sono condotte da noi.
Così, quando Gesù annuncia la Sua Passione, Pietro si ribella, fino a rimproverarlo. Pietro parla per ignoranza perché, nonostante abbia appena fatto la sua professione di fede, non comprende
l’agire divino, ha come tutti noi delle sue aspettative che vede negate da quanto viene annunciato dal Signore.
Gesù perciò lo richiama alla sequela, gli ordina di andare dietro di lui, di non pretendere di istruirlo, smaschera l’inganno di Pietro che ha la sua radice in una tentazione diabolica: sempre il
nemico di Cristo e nemico nostro, vuole dissuadere il Signore dalla sua opera di salvezza, ci spinge a dubitare della Salvezza di Dio che necessariamente passa per la croce.
Il Vangelo di questa domenica ci invita ad entrare nei disegni di Salvezza che Dio ha preparato per noi, ad abbandonare i nostri schemi, a lasciare le nostre aspettative, sempre molto piccole rispetto alla bellezza dei disegni che il Signore vuole realizzare nella nostra vita.
Il Signore ci conceda di seguirlo, di ascoltare la Sua voce, perché, come scrive Origene «Chi ha trovato la sapienza, per il fatto stesso di avere la sapienza, confessa il Cristo. E un uomo tale che col cuore crede nella giustizia e con le opere rende testimonianza al Cristo, siccome in tutto questo ha riconosciuto Cristo davanti agli uomini, questi a sua volta lo riconoscerà davanti al Padre che è nei cieli» (Origene, Commento a Matteo XII).