27.02.2022 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
“Il frutto dimostra come è coltivato l’albero, così la parola rivela i pensieri del cuore”, dice il Siracide nella prima lettura: quando nel nostro cuore c’è Cristo si vede, perché la fede non è una questione intellettuale o filosofica, non è scegliere di seguire una “dottrina del buon vivere”, ma un incontro.
Gesù ci dice nel Vangelo di questa domenica: “Un discepolo non è da più del maestro; ma ognuno che sia ben preparato, sarà come il suo maestro”. Questo incontro con Cristo, il Maestro, che cambia la nostra natura, incapace di amare e donarsi, così come siamo impossibilitati di trovare da soli un senso alla vita, ci rende persone libere: libere di non dipendere da quello che ci accade, da quello che gli altri pensano di noi, finalmente capaci di non giudicare nessuno.
É la natura del Maestro che entra in noi. Quando un uomo ha questo incontro, nulla è più come prima. Se prima giudicava, ora scusa; se raccontava menzogne, adesso sempre dice la verità, se usava gli altri per costruirsi, diventa capace di amare. Ha ricevuto da Cristo la libertà di donarsi. Non deve mentire per farsi amare, non può più giudicare, perché ha sperimentato di essere amato senza condizioni dal Signore.
Nasce un uomo nuovo: ecco i frutti di cui Gesù parla oggi nel Vangelo!