23.02.2025 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Dio non ci chiede mai cose impossibili, conosce la nostra debolezza…ma allora come mai nel Vangelo di Luca di questa domenica ci chiede di amare chi ci ha fatto del male, ci ha tradito, ingannato? Perché vediamo che questo non riusciamo proprio a farlo, forse possiamo non vendicarci. Ma amarlo???
La risposta la possiamo trovare proprio nel Vangelo. Non è questa un’opera nostra: per questo il Signore ci chiede di pregare per avere il Suo Spirito, perché è Lui che potrà far nascere in noi l’uomo “celeste” di cui parla San Paolo nella seconda lettura: «Come abbiamo portato l’immagine dell’uomo di terra, così porteremo l’immagine dell’uomo celeste».
Un uomo che compie le opere che Cristo ci chiede, perché il Suo Spirito vive in lui. Questo cambiamento profondo avviene quando abbiamo anche noi sperimentato il Suo Perdono, un perdono senza condizioni, senza chiedere nulla in cambio. Un perdono gratuito: solo Gesù ci ama così, senza condizioni.
«Il Gelo della carità è il silenzio del cuore; l’ardore della carità è il grido del cuore. Se sempre permane la carità, tu sempre gridi; se sempre gridi, sempre desideri, e, se desideri, ti ricordi della pace. […]» (Sant’Agostino, Commento al Salmo 37,14).
Sant’Agostino svela che in ognuno di noi c’è il desiderio di amare, una verità dell’amore che non può essere nascosta a Dio, che emerge soprattutto nelle situazioni difficili: così, di fronte ai nemici la carità si manifesta pregando per loro, implorando cioè il Signore di far suscitare in noi la Sua natura di amore.

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