06.04.2025 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
“Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche!” Accogliamo questo invito che ascoltiamo nella prima lettura del profeta Isaia. È il frutto del perdono di Dio, l’unico capace di cancellare il male e gli errori che abbiamo fatto, perché li ha consegnati a Suo Figlio Gesù Cristo per amore a noi.
Gesù Cristo ha dato la vita per noi, quando eravamo peccatori, come ci ricorda San Paolo.
Ci ha mostrato una forma nuova di amore, un amore che non c’è nel mondo, perché è un amore soprannaturale: l’amore di Dio, l’amore in cui consiste la natura divina.
L’uomo legato alla legge, come i farisei, non lo possono comprendere, anzi questa forma di Amore gli scandalizza; riconoscere chi siamo e l’esperienza del perdono di Dio è fondamentale per tutti, perché in noi nasca la natura divina.
Possiamo così scoprire questo Amore così grande solo se riconosciamo che, per quanto ci siamo impegnati, tutti noi siamo stati in qualche modo “adulteri”: abbiamo messo qualcuno o qualcos’altro al posto di Dio.
Fare esperienza di questa Misericordia, è essere rigenerati da Dio; ma se tu ascolti il tuo senso di giustizia, la tua esigenza di perfezionismo, sei schiavo e questo genera un terrore interiore: tu non sei nessuno e niente ha senso. Ecco perché l’uomo della carne è come obbligato a cercare un senso, e lo fa con il darsi soddisfazione, affettiva, di potere, di denaro…cercando in questo modo di affermare sé stesso di fronte al nulla.
Ma se abbiamo conosciuto Gesù, facendo esperienza del Suo perdono, potremo perdonare, così come Gesù ha fatto con noi.