9.02.2025 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
«La Chiesa è condotta da Pietro nel mare alto delle questioni, per vedere, da un lato, il Figlio di Dio che risorge, e dall’altro lo Spirito Santo che si effonde. Che cosa sono le reti dell’apostolo, che il Signore gli ordina di gettare, se non il significato delle parole, il senso del discorso, le profondità delle questioni, che non lasciano più sfuggire coloro che ne sono presi?» scriveva Sant’Ambrogio nel suo commento al Vangelo di Luca di questa domenica.
Allora, dinanzi alle difficoltà della vita non dubitiamo! Saremo così come gli apostoli, rimarremo stupiti dalla Provvidenza del Signore. Anzi, come Pietro dopo la pesca miracolosa, di fronte alla “Santità di Dio”, saremo costernati, ci sentiremo quasi indegni. Ma sempre Cristo come con gli apostoli ci rassicura “Non temere”! Non aver timore di questo che vedi, perché è un mio dono, un regalo che devi soltanto accogliere e che farà di te un uomo che annuncia questa di Salvezza, testimonia che è possibile che Dio si serva anche della nostra debolezza per fare grandi cose. Come Isaia ci sentiremo dire dopo l’incontro con il Signore: «Ecco, questo ha toccato le tue labbra, perciò è scomparsa la tua colpa e il tuo peccato è espiato».
Un’esperienza che perciò passa spesso attraverso un fallimento, anche la delusione
che sperimentiamo tante volte dalle cose o dalle persone in cui avevamo riposto tante speranze: pensavo che quel lavoro mi avrebbe reso felice, che aver accumulato tanti soldi mi avrebbe finalmente dato serenità…e…invece…la mia rete è ancora “vuota”, come quella di Simone.
Quando siamo nella difficoltà, non capiamo cosa ci succede, vacilliamo e stiamo quasi per abbandonare la barca, cioè la Chiesa, è invece il momento di fidarsi di Gesù, perché “Sulla Sua parola” soltanto troveremo quella pienezza e quelle risposte che rendono la nostra vita meravigliosa.