24.11.2024 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI

Mai come quest’anno la festa di Nostro Signore Gesù Cristo re dell’Universo che conclude questo anno liturgico. ci appare collegata al tempo in cui venne istituita, quasi 100 anni fa, nel 1925, da Papa Pio XI.
Pio XI introdusse infatti questa Solennità con l’enciclica Quas primas dell’11 dicembre 1925, a coronamento di un Giubileo che si celebrava in quell’anno, per comunicare ai fedeli il pericolo del progressivo allontanamento dalla verità di Cristo Salvatore, che aveva evidenziato e condannato qualche anno prima con un’altra enciclica, Ubi arcano Dei.
Sicuramente una visione profetica, così come le prime due letture di questa domenica, il profeta Daniele e l’inizio dell’Apocalisse di San Giovanni: a distanza di un secolo il pericolo che venne denunciato da Pio XI si vede quanto mai attuale, oggi viviamo le conseguenze dall’aver abbandonato la Verità, l’aver staccato la fede dalla famiglia e dallo Stato.
Oggi sempre più la mentalità del mondo si nutre di falsi ideali, camuffati da buonismo o, peggio, di pseudo giustizia, si vive di esteriorità, di superficialità, tutte cose per dimostrare l’autosufficienza dell’uomo, ma che poi lo portano alla morte dell’anima. Da questo vuoto interiore nasce la tristezza, l’angoscia, la paura, il non senso della vita, fino alla violenza.
Preparando a vivere il Giubileo del 2025 chiediamoci dove siamo dinanzi a quanto ci annuncia oggi la Chiesa: il dialogo tra Pilato e Gesù che ascoltiamo oggi nel Vangelo ci fa presente come sia difficile accogliere la Verità del Signore, perché scomoda: anche Pilato infatti è sicuramente colpito da Gesù ma è più forte la paura che accettare la Verità lo costringa a rinunciare al suo potere.
Dinanzi a questa Solennità tutti noi siamo chiamati a scegliere, non si può rimanere neutrali: scegliere tra la Verità di Cristo e le menzogne che il mondo ci offre.

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