06.01.2018 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –
Un seme piantato nella terra produce un albero meraviglioso, alla cui ombra si riposano i viandanti e sui cui rami gli uccelli trovano riposo e costruiscono il loro nido. Il nostro Battesimo è questo seme, una promessa di vita piena e ricca di frutti, per noi e per tutte le persone che il Signore mette sul nostro cammino. Allora gli altri trovano in noi un luogo dove riposare, un rifugio sicuro, una parola di salvezza.
Perché Dio, in Gesù Cristo, ha redento la nostra natura: tutti noi per istinto siamo obbligati a chiedere agli altri “la vita”, a elemosinare affetto e considerazione, fino ad usarli per non sentirci soli, in fondo “senza vita”.
Ma quando incontriamo Cristo, questo seme che si era “seccato”, dietro le “passioni ingannatrici” come dice il Salmo, comincia a germinare nuovamente. Dio, in Gesù Cristo, ci ha riscattati, gratuitamente, da questa “maledizione”, dando la Sua vita in riscatto.
L’immersione nell’acqua del Battesimo è entrare in quella morte che ci costringe a fare “opere morte”, ma ad uscirne con Cristo con una nuova natura: ecco il segno della veste bianca che si riceve dopo aver ricevuto il Battesimo.
Nel battesimo abbiamo ricevuto questa “natura celeste”.