26.09.2018 di LUIGI SAITTA
Questa rubrica, come è noto, si occupa raramente di film. Anche questa volta facciamo un’eccezione per segnalare a coloro che ci seguono un film documentario che va assolutamente visto. Ci riferiamo al bellissimo “Papa Francesco uomo di parola”, nato da un’idea di Mons. Dario Viganò e diretto dal regista tedesco Wim Wenders. Già presentato con successo al recente festival di Cannes ed ora visibile sugli schermi italiani ai primi di ottobre ( ma solo per pochi giorni ) l’opera di Wenders non è un film sul Papa, ma un film con il Papa. Nel senso che il regista tedesco intervista Papa Bergoglio su tutti i problemi contemporanei che affliggono l’umanità ( dalla pedofilia all’emigrazione, dalla povertà alle guerre, al commercio di armi, al rispetto della natura, alla difesa della famiglia ). Il tutto con immagini di repertorio riguardanti alcuni dei viaggi intrapresi dal Pontefice ( in America latina, all’ONU, al Congresso degli Stati Uniti, a Gerusalemme, nelle Filippine, in Africa ). Ne deriva un quadro completo della incessante attività di Bergoglio, del suo messaggio ecumenico, della sua missione “francescana” in un mondo sempre più disattento o sordo ai richiami dello spirito. Ma tutto senza toni retorici o edulcorati, in linea con il pontificato di questo Papa, pienamente consapevole dei drammi collettivi e privati che colpiscono milioni di persone. Un’ultima notazione. E’ stato lo stesso regista Wim Wenders a dichiarare che, una volta accettata la proposta di Mons, Viganò, da parte del Vaticano non ci sia stata alcuna interferenza o pressione. “Ho girato in assoluta libertà”, ha sottolineato il regista tedesco.