22.01.2017 – di EsseEmme
Un week end diverso quello che ha aperto la stagione agonistica 2017 per la Nazionale Italiana Amputati del CSI.
A questo raduno per la prima volta, c’erano tutti i giocatori che compongono la rosa della squadra, in qualche modo a sancire un cambio di “passo” di questa nazionale seguitissima e amata da tantissima gente.
Sono stati due giorni di intenso allenamento, sotto l’occhio vigile dei mister: Renzo Vergnani e Paolo Zarzana, le anime belle e storiche di questo gruppo, che godono di una stima e fiducia immensa da parte dei ragazzi, a riprova dell’ottimo lavoro non solo tecnico ma soprattutto umano che hanno fatto da quando è nata questa Nazionale.
Una Nazionale che rappresenta i valori più belli dello sport, che vanno oltre a interessi economici o personali, di obiettivi da raggiungere o mete prefissate. Questa è una Nazionale composta da ragazzi meravigliosi che trasformano ogni istante della loro vita in un inno alla vita stessa.
Ragazzi che hanno saputo superare le difficoltà della vita senza arrendersi mai, senza indietreggiare quando l’asticella degli ostacoli veniva alzata dalla invisibile e implacabile mano del destino.
Un destino che spesso annienta, scoraggia, sopisce, ma che in questi ragazzi è stato trasformato in una risorsa inesauribile di energie.
Non c’è post, e sono tantissimi quelli pubblicati in queste ultime ore durante il ritiro, in cui non risplende nei loro visi il sorriso, un sorriso caldo, raggiante, contagioso.
Impossibile non amarli, non seguirli, non rimanere ammaliati dal come “accarezzano” , calciano, seguono, spingono nel rettangolo di gioco il pallone.
Corrono con l’aiuto di due stampelle e questo rende più eroica la loro storia, che li colloca già da subito nel piano più alto delle leggende sportive. Lì dove siedono i miti indiscussi dello sport, lì dove la polvere del tempo e dell’oblio non può arrivare mai, ci sono anche i nostri eroi della Nazionale Italiana Amputati.
E noi siamo ancora più felici perché tra di loro c’è anche il nostro speaker Arturo Mariani.