di Andrea Cocco – 02/05/2022
Avevo un grande desiderio, da tempo, quello di andare a Lourdes. Perché? Per vedere la Madonna? No, perché lei non è lì, non è in nessun posto fisicamente, ma senti la sua presenza ogni volta che preghi lei e chiedi la sua mano. Allora cosa va a fare la gente a Lourdes? Non si può pregarla anche da casa? Certo, si può recitare rosari, ave Maria, ogni volta che vogliamo e lei sarà subito davanti a noi spiritualmente. Ma un santuario ti dà qualcosa in più; nel santuario senti molto di più la presenza di Maria ed è un posto che ti da delle emozioni indescrivibili. C’è chi va a Lourdes senza fede e si converte, chi va perché malato e torna guarito, chi va per fede e torna pieno di grazia, chi va per visitare semplicemente il santuario ma poi resta folgorato da quell’amore grande che si percepisce anche da chi è lontano dalla fede..
Nel mio caso non sono andato per capire, per curiosità o per il gusto di provare emozioni, no. Sono andato perché volevo entrare più in intimità con Lei, volevo pregare insieme ai miei fratelli in un posto dedicato proprio alla nostra Madre Celeste. Mi avevano detto tante persone che sarei rimasto affascinato e così è stato.
Già dal primo giorno, appena entrati nel santuario, si sente una pace straordinaria, un rispettoso silenzio che da solo vale il prezzo del biglietto. Ci si incammina in quel viale lungo con la curiosità di vedere la famosa “grotta di Lourdes”, il posto dove la Madonna si è manifestata ed ha colloquiato con Bernadette. Mentre cammino già sento che mi trovo in un posto benedetto, un posto sacro. Si vedono persone che percorrono la via in carrozzella e tanti volontari pronti a guidarli con tanto amore, gruppi interi che camminano insieme e che discorrono camminando in modo quasi silenzioso, rispettando quel clima meditativo e coinvolgente. Si vede la basilica sempre più vicina, enorme, bellissima, luminosa e in stile gotico. Proseguendo ancora un po’ si intravede finalmente la grotta che si trova ai margini del fiume Gave, un fiume bellissimo, mai visto prima; l’acqua scorre in modo particolare, lenta, rispettosa anche lei del posto, con un colore particolare che illumina il paesaggio. Altri pochi passi ed eccoci alla Grotta. C’è la gente che prega, molti con occhi rivolti verso l’alto, verso lo sguardo di quella bellissima statua di Maria posta in alto a destra della piccola grotta. Mi immaginavo fosse una grotta più grande, profonda e invece è piccola ma se ti ci avvicini senti che è immensa. La gente cammina all’interno di questa grotta dal carattere santo, toccando la roccia che la riveste, una roccia dove a tratti sgorga quell’acqua miracolosa, dolce, delicata. Ci si ferma qualche instante all’interno, si prega, si invoca la mano santa di Maria, c’è chi immagina la scena di Santa Bernadette che inginocchiata difronte la visione della “Bella Signora” resta affascinata e rapita da quell’amore e quella luce che solo l’immacolata può donare. In quel momento ci si affida a lei, si prega per i propri cari, per i malati, per i bisognosi, per chi è lontano dalla fede e soprattutto si prega per la propria vita, per i problemi, i pensieri. Forse pochi pregano per ringraziare Gesù di aver permesso questo viaggio, questa visita particolare, questo pellegrinaggio. In effetti in quel momento pensi a tante cose, ma poi col passare del tempo viene spontaneo ringraziare Gesù e ringraziare anche lei, la nostra mamma celeste. Nel santuario si fanno molte esperienze se si ha la fortuna di fare un percorso e quindi non solo una visita culturale o religiosa. C’è la processione eucaristica che ti fa immergere nell’amore salvifico di Gesù attraverso la Sua presenza nel Santissimo Sacramento visibile agli occhi e percepibile nel cuore. C’è il famoso “flambeaux” (la fiaccolata) che ti coinvolge in una preghiera inusuale; si cammina lungo il viale del santuario pregando tutti insieme, accanto a chi prega in varie lingue di tutte le parti del mondo. Sono rimasto affascinato da come si possa sentire la fratellanza con persone mai viste che diventano dopo qualche minuto già fratelli nella fede. Non si comunica a parole con loro, ma ci si unisce in preghiera come in una richiesta di massa di tutte le anime presenti in quel momento. Sembra di camminare per le vie del paradiso, sembra che il mondo si sia staccato provvisoriamente per far posto ad un momento straordinario di Grazia concesso a tutti coloro che partecipano. Quelle luci stupende che illuminano la basilica di notte, in quel clima di preghiera, nel silenzio rendono tutto più magico e memorabile per la vita intera.
Un giorno camminavo lungo il lato opposto alla grotta, dall’altra sponda del fiume e mi sono fermato su una panchina ad ammirare quel posto stupendo, quella piccola grotta piena di amore. Ho visto una piccola grotta sotto ad un’immensa basilica e subito è scattata una riflessione: Maria si è manifestata in una piccola grotta, squadrata, scavata nella roccia di una piccola collina, ad una ragazzina povera, emarginata dalla società, l’ultima degli ultimi. Maria ha partorito il nostro Salvatore in una piccola grotta, in un posto povero e freddo. C’è un legame su questi eventi, c’è un fattore comune, la semplicità. Su questa semplicità utilizzata da Dio in ogni cosa è stata costruita una grandissima basilica, ricca di arte, decorazioni, attenzioni architettoniche. La Madonna ha chiesto a Bernadette di far costruire una cappella in quel posto e invece è sorta una basilica enorme con una marea di cappelle e luoghi vasti e accoglienti. Forse è stato fatto troppo rispetto alla richiesta semplice della Madonna e comunque non coerente con la semplicità e l’umiltà che lei stessa rappresenta. Chissà come sarebbe stato se ci fosse stata soltanto la grotta e nient’altro…
Accanto alla grotta ci sono le piscine, dove si è sempre fatta l’immersione nell’acqua benedetta e che ora è limitata al solo uso del gesto dell’acqua per via del Covid. Anche questo momento è stato bellissimo, perché richiama l’attenzione alla purificazione, al segno dell’acqua del battesimo, ad un momento di penitenza che ti fa immergere anche nel profondo dell’anima. Se si pensa che quell’acqua non sgorgava da quella grotta fino a quando Maria ha deciso di far nascere una piccola sorgente santa, è straordinario. C’è chi si è commosso durante questo rito, chi si è limitato a pregare, ma la cosa che rimane è ancora una volta una mano di misericordia che tocca il cuore. Sentire che Maria, nostra madre, ha fatto tutto questo per noi, per la nostra salvezza, percepire quell’amore e quella premurosità che solo una madre può dare, già questo è emozionante ma soprattutto “edificante”.
Bellissima anche l’esperienza della via crucis, vissuta in una collina adiacente il santuario. Si sale verso la vetta di questa collina e si incontrano salendo le varie stazioni costituite da statue ad altezza uomo che sembrano vere, raffiguranti Gesù, i soldati romani e tutti i personaggi presenti al Calvario. Pregare e meditare le stazioni della via crucis in quel clima silenzioso, insieme ai fratelli e mentre si osservano le scene quasi reali è stato entusiasmante…
Un’altra cosa mi porto nel cuore da questo splendido pellegrinaggio, di cui ancora ringrazio Dio per avermelo fatto fare: la fratellanza. Siamo partiti in un gruppo di 50 persone, formato da varie realtà, 3 paesi diversi anche se limitrofi, e siamo tornati tutti fratelli. L’amicizia è bella ma cresce col tempo e solo se disinteressata veramente, mentre la fratellanza in Cristo è diversa. Si diventa fratelli quando si condivide insieme la sofferenza, la preghiera, le meditazioni, la carità reciproca e quando si è mossi dallo Spirito Santo che aleggia nei cuori di chi con amore, umiltà e devozione si mette in cammino per innalzare lo sguardo verso il cielo. E’ straordinario!
Grazie Maria, grazie madre nostra, per questa esperienza. Ora tocca a me continuare il pellegrinaggio, mi hai dato degli strumenti di salvezza, mi ha fatto toccare con mano la tua presenza e mi ha messo in intimità col tuo amore santo. Dammi la forza, intercedi per me, perché possa continuare per tutta la vita a camminare con questo amore, sempre rivolto verso il tuo dolcissimo sguardo che mi guida e mi protegge. Portami per mano dal Signore, guidami tu.
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù – Guidonia (Rm)