14.11.2016 – di LUIGI SAITTA –
Non siamo soli. Nel senso che anche a livello internazionale ( e le elezioni americane sono state al riguardo una conferma ) il giornalismo tradizionale ( carta stampata, radio, tv ) è avviato in modo irreversibile verso una dèbacle. I motivi? Il giornalismo, oggi, ha perduto quella che doveva essere la sua priorità, la sua caratteristica principale: raccontare ai lettori , ai telespettatori, ai radioascoltatori la verità, da un punto di vista il più possibile neutrale, distaccato, super partes. Tutto quello che, a livello mondiale, invece, non accade. I giornalisti, sotto tutte le latitudini, vogliono essere oggi protagonisti, vogliono essere vicini al potere, vogliono essere strumenti utilizzati dai vari governi, vogliono influenzare scelte politiche, sociali, culturali. Nella recente udienza giubilare dedicata alla stampa Papa Bergoglio aveva tracciato alcune linee guida ai giornalisti presenti: in primis, il dovere di essere neutrali e di operare per il bene e per la ricerca della verità. Parole, in gran parte, oggi disattese.