3.12.2020

Giovedì 3 dicembre memoria di San Francesco Saverio.
Dal Vangelo secondo Matteo
“in quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: ‘non chiunque mi dice: Signore, Signire, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia….“ (cfr Mt 7,21.24-27)
Celebriamo oggi la festa di un santo missionario Francesco Saverio che annunciò il Vangelo in India, nelle isole Molucche, in Giappone ed arrivo’ fino in Cina. Francesco Saverio ci insegna cosa significhi non dirci cristiani a parole, non limitandoci a dire “Signore, Signore“. In questo tempo di avvento egli ci insegna che ascoltare la parola di Dio mentre attendiamo il ritorno del Signore vuol dire mettere in pratica la Parola di Dio. L’evangelista Matteo fa un paragone tra un uomo saggio e un uomo stolto. Il saggio ascoltando la parola di Dio e mettendola in pratica è come che costruisce la propria casa sulla roccia. La casa può subire scossoni dall’esterno e anche dall’interno ma se fondata sulla roccia non crolla. Cade invece chi fonda la sua casa, la sua vita sulla sabbia. La nostra roccia è la Parola di Dio, la fede in Lui. Per Francesco Saverio la roccia sulla quale ha appoggiato la sua breve e non facile vita è stata la Parola di Dio e grazie ad essa ha portato tanti altri fratelli e sorelle a credere in Dio. Domandiamoci oggi: su cosa è fondata la nostra casa, la nostra vita? Ascoltiamo la Parola di Dio? La pratichiamo? Ci diciamo cristiani a parole o lo siamo nei fatti concreti? Prepariamoci al Natale dando oggi più spazio all’ascolto della Parola di Dio e proponiamoci di compiere almeno un atto di missionarietà, ossia compiere qualche gesto concreto che sia frutto del nostro ascolto e si traduca in carità che attira a Colui che è roccia che non delude e non crolla. Buona giornata.
+ Mauro

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