14.07.2024 – DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
In questa quindicesima domenica del tempo ordinario il Vangelo ci ricorda qual è la chiamata di ogni cristiano: affidarsi al Signore e portare a tutti il Vangelo, non solo con la predicazione e con l’annuncio, ma soprattutto con la testimonianza della nostra vita.
Tutti noi abbiamo bisogno di incontraci con il buon Pastore, Cristo; tutti noi desideriamo vederlo specchiato non soltanto nei nostri sacerdoti e nei consacrati che, sebbene rivestiti di umana debolezza, sono chiamati a mostrarci il volto Misericordioso e accogliente di Gesù, ma in ognuno di noi che abbiamo conosciuto l’Amore di Cristo.
Riconoscere il Signore nei cristiani: perché ogni giorno tutti noi siamo sottoposti ad un combattimento, con il rischio di rovinare la nostra vita seguendo le nostre voglie, i falsi profeti, come avveniva al tempo del profeta Amos, ignorando i disegni del Signore.
“Mostraci signore la Tua misericordia” ripetiamo oggi con il Salmo 84: è poter riconoscere attraverso di noi la voce di Cristo, una voce di chi ci comprende, ci protegge e ci guida. Una voce che nel nostro intimo ci rassicura: “Ci sono io, non temere!”, ci dice oggi, come aveva già detto agli apostoli inviati a predicare senza nessuna sicurezza.
Ogni giorno è necessario per ciascuno di noi l’ascolto di questa voce d’amore, perché, anche se lo vorremmo, non ci convertiamo una volta per sempre, ma ci convertiamo ogni giorno; accogliendo questa voce tutti potranno sperimentare una serie di Grazie che Dio ci offre lungo il cammino della nostra vita.
E così, nella misura in cui ascoltiamo la voce del Signore, ci sviluppiamo interiormente in una forma sana, secondo il disegno di Dio, finché risplenda veramente in noi una nuova creazione che questo mondo, disperato e confuso, sta aspettando.