29.12.2019 – di DON ANTONIO INTERGUGLIELMI
Quanto è dura fin dall’inizio la vita della Santa Famiglia: appena nasce Gesù, Giuseppe deve partire con la Vergine Maria per sfuggire alla strage dei bambini ordinata da Erode. Una furia assurda: un grande re che teme un piccolo bambino. Dio anche per lui ha mandato Suo figlio, per la salvezza di Erode: ma lui invece deve difendersi, non riconosce questo dono, perché troppo legato al potere, al successo.
Anche in noi spesso abbiamo un Erode, abbiamo tante queste paure ad accogliere Cristo, perché temiamo che ci tolga qualcosa, paure che ci portano a rifiutare il Signore, ad uccidere Gesù e il Suo Spirito che vengono invece a noi come un ristoro: ma noi ne abbiamo paura!
San Giuseppe riceve gli aiuti per difendere Gesù sempre in sogno: è il segno del modo con cui Dio ci parlare, non costringendo nessuno. Giuseppe, che ha accettato la storia che Dio gli ha promesso, essere padre del Salvatore, segue quanto gli viene indicato, senza discutere né chiedere il perché. Con fiducia.
Anche a noi Dio ci mostra con molto rispetto per la nostra libertà la Sua strada: lo fa attraverso la Sacra Scrittura, con un itinerario spirituale oppure semplicemente manda alla nostra vita persone e fatti che ci indicano la Sua volontà. Non sempre è facile ascoltare e seguire le Sue vie, come del resto non lo era per la Santa Famiglia di Nazareth.
Nella semplice obbedienza di Giuseppe c’è tutta la sapienza che nasce dall’umiltà di seguire una strada in cui Dio è presente e che Lui porta avanti: per questo tra tanti modelli, le nostre famiglie cristiane possono guardare alla Santa Famiglia di Nazareth.
Quando c’è l’atteggiamento di obbedienza di San Giuseppe nelle famiglie se ne raccolgono i frutti: l’attenzione al bisogno dell’altro, il perdono, la fedeltà, la sincerità, l’ascolto, il lavoro onesto, la preghiera insieme, come ci ricorda anche San Paolo nella lettera ai Colossési di questa domenica: “sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri…”
Tante famiglie oggi sono in crisi, perché vengono attirate dai “sapienti del mondo”, maestri di vie d’infelicità, modelli di egoismo, di cui mostrano i frutti amari nelle loro vite sbandate, apparentemente realizzate, perché sembrano vite di successo, come quella di Erode: ma vite dove Dio è ucciso.
Il Signore ci aiuti come San Giuseppe a fidarci di Lui, a fondare su questa fiducia nei disegni sapienti del Signore le nostre famiglie, per costruire la nostra e l’altrui felicità.