21.04.2019 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –
Cosa significa la Pasqua?
Vuol dire sperimentare l’Amore: perché non c’è più grande felicità nel mondo che l’amore a Cristo.
Vivere senza questo Amore, dimenticandosi di Cristo, significa andare incontro soltanto a profondissime sofferenze, a peccati grandissimi, che dilaniano la vita divina che tutti abbiamo dentro di noi.
I Padri della Chiesa dicevano che “Dobbiamo avere carità per la nostra anima”. Se non amiamo la nostra anima, se non gli diamo alimento, non la portiamo a Gesù Cristo, la distruggiamo e allora viene per tutti noi la sofferenza più grande, la morte dello spirito.
Diventiamo aridi, con dentro un vuoto, e siamo costretti a rifugiarci nel vizio, siamo senza più vita divina dentro.
Non è che questo vuol dire che non abbiamo più combattimenti, tentazioni, difficoltà, cadute..ma se ci appoggiamo al Signore, se confidiamo in Lui, se gli chiediamo di aiutarci, Cristo ci salva da una vita distrutta, perché Lui ha vinto la morte..
Ecco cos’è la Pasqua.
E allora, il cristiano chi è? E’ quell’uomo che ha un desiderio sopra di tutto: amare Cristo e dimostrarglielo…
Non amare se stesso, non amare i soldi, non amare il successo, non il darsi piacere..ma amare Cristo!
Essere di Cristo significa non chiedere giustizia, non mentire, non mormorare o criticare, perché così sperimentiamo sofferenze orribili: la nostra vita non è più appoggiata a Cristo, ma al giustiziere, al nemico di Cristo, al demonio.
Speriamo che il Signore ci salvi da questo: lui non ci ha chiamato all’infelicità, a questo inferno: Lui è morto sulla Croce perché noi potessimo gustare la vita.
Perché Cristo ha vinto il tentatore proprio non chiedendo giustizia, ma caricandosi dei nostri errori, dei nostri peccati…
Vivere la Pasqua è sapere che Cristo è venuto per salvarci, ci dà ancora la possibilità di ricominciare da capo, con umiltà, chiedendo al Signore: “Signore, aiutami ad amarti”. Se questo desiderio vive in noi è già entrare nella Pasqua, passare al Signore.