08.06.2017 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –
Santissima Trinità: una festa questa domenica che ci invita ad entrare nella profondità della Rivelazione. Dio si è manifestato come “comunione”, Padre Figlio e Spirito Santo. Uno in tre, perché Dio è comunione.
Non si tratta però solo di un concetto teologico, astratto, ma di una realtà di cui noi possiamo sperimentare la bellezza, ogni giorno.
Se noi accogliamo Cristo e il Suo Spirito, vediamo realizzata questa comunione nella nostra vita, attraverso il perdono che Dio ci dona e che noi possiamo donare agli altri. Ci renderemo così conto che la comunione non è uno sforzo, un esercizio di virtù, ma un dono, gratuito, che viene dall’alto, viene dal Cielo.
Questa esperienza si può così realizzare con tuo marito o tua moglie, con i figli, con i tuoi colleghi, con tutti: proprio perché non è opera nostra! Ecco l’esperienza della Trinità, della presenza di Dio in noi!
Quando c’è divisione, vendetta, invidia, maldicenza, c’è lo spirito del “divisore”, del demonio. Ma quando c’è un cristiano, lui porta con sé la Trinità, questa comunione, questo Amore gratuito, soprannaturale, inspiegabile per il mondo che non conosce Dio e che quindi non capisce cosa sia la Trinità.
Non a caso è una suora carmelitana di clausura, poco colta, Sant’Elisabetta della Trinità, ad aver scritto pagine meravigliose sulle tre persone Divine, perché accolse l’invito di Gesù ad essere ricolmata da questo Amore.
Troviamo così scritto da suor Elisabetta, in una lettera alla sorella Guite: «Sii il Suo paradiso, in quel paese in cui Egli è così poco conosciuto, così poco amato, apri il tuo cuore quanto più ti è possibile per ospitarlo, e poi lì, nella tua celletta, ama, mia Guite!… Egli ha sete d’amore… ».