29.03.2017 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –
Un altro Vangelo meraviglioso in questa domenica, che parla alla nostra fede.
Lazzaro è l’immagine di noi quando siamo morti dentro, l’immagine dell’uomo che vive solo per sé stesso, senza capire cosa sa facendo o dove sta andando…che cerca di sopravvivere attaccandosi alle magre consolazioni della vita. Se a quest’uomo arriva Cristo, perché qualcuno glielo annuncia o lo testimonia con la vita, può rinascere, come Lazzaro.
Le sue sorelle, Marta e Maria, sono l’immagine della Chiesa, che intercede per questa rinascita: sono forse le preghiere per te di una tua vecchia zia con molta fede, forse di quella persona che hai già dimenticato di aver conosciuto. Loro o forse tanti altri, che sono “la Chiesa”, stanno chiedendo a Cristo che possa togliere la pietra che ti impedisce di vedere come stai rovinando la tua vita.
La conversione inizia sempre con un’opera, un cammino: quando arriva Cristo, che chiede che sia tolta la pietra, ci si accorge del cadavere che abbiamo dentro, siamo illuminati per accorgerci delle opere morte che si compiono quando ci si separa da Dio.
Come dicono a Gesù, c’è cattivo odore, perché è già morto da tempo: è la puzza delle opere dell’uomo senza Dio, e tutti prima o poi non sopportiamo questo puzzo, questa vita senza valore, senza senso, senza amore…
Ma Cristo per questo è venuto, Lui ha l’autorità, il potere, di tirarti fuori, è l’unico che non ti sta giudicando, ma sta soffrendo per te, per la tua morte interna, per la vita sprecata: “Gesù si commosse profondamente”, dice il Vangelo di Giovanni e aggiunge “scoppiò in pianto”.
Cristo ha gridato: “Lazzaro, vieni fuori”, e grida ancora oggi: “Luigi, Maria, Giulia, Francesco…vieni fuori da questa vita di morte!”