26.01.2017 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma)
Tutti abbiamo il desiderio di essere felici nella nostra vita.
Il termine «Beati» di cui ci parla il Vangelo questa domenica, l’inizio del discorso della Montagna di Gesù, indica infatti le persone felici. Ma rimane difficile capire come possano essere beati coloro che piangono, che sono afflitti, che sono perseguitati! Ovvio che questa non è la felicità. Si tratta però della possibilità di scoprire, proprio in queste situazioni di bisogno, che non siamo soli. Abbiamo un Padre nel Cielo che non ci abbandona. Queste situazioni, che purtroppo possono arrivare nella vita, si trasformano così nella possibilità di sperimentare che Cristo viene in nostro aiuto e cambia il pianto in gioia, ci difende dalle ingiustizie, ci soccorre nelle persecuzioni, soprattutto da quelle che arrivano proprio quando decidiamo di seguirLo «sul serio».
Per essere felici non bastano i soldi, il successo, le case, le consolazioni del mondo, per quanto vogliano continuamente illuderci. La gioia più grande della vita è scoprire l’Amore di Gesù Cristo per noi, Lui che per primo ha pienamente realizzato la Parola delle beatitudini: si è svuotato di se stesso, si è lasciato umiliare, perchè tu oggi non fossi solo in quella sofferenza, in quella difficoltà, nella tua solitudine.
La Parola del Vangelo di questa domenica ci invita allora, di fronte ai fatti che oggi forse vorresti cambiare, che stai chiedendo a Dio di risolvere subito, a confidare nel Signore: lo so, è difficile, è un combattimento, ma proprio questa storia che stai vivendo affrontata con Cristo diviene la porta che conduce alla vita, stretta e piccola.
Vi entrano i bambini, coloro che, appoggiandosi nel Signore, lo potranno scoprire come Padre!
Dice, infatti, Gesù Cristo che a chi si fa piccolo, come un bambino, si apre il Regno dei Cieli.