15.12.2016 – di LUIGI SAITTA
Nella ormai consueta indigestione di film cinepanettoni che a Natale invadono le sale sale cinematografiche italiane c’è una pellicola che si stacca da questo panorama e che vogliamo segnalare. Si tratta di “Agnus dei”, di A. Fontaine, una produzione franco-polacca, uscita quasi in sordina e poco pubblicizzata dalla stampa ( le rare recensioni sono state, in ogni caso, tutte positive ). Una storia altamente drammatica, ambientata nella Polonia del 1945, che vede al centro della vicenda una giovane dottoressa francese della Croce Rossa, Mathilde, che, in circostanze fortuite, si trova ad assistere alcune suore polacche di un convento isolato nei boschi, suore violentate dai soldati sovietici ed in procinto di partorire. Ispirato a fatti realmente accaduti il film è rigoroso sul non facile tema trattato, toccando argomenti delicati quali la fede, l’obbedienza ai voti ( da parte delle religiose ), il rispetto per la vita nascente,il senso del dovere da parte dei medici. Con uno stile sobrio, mai retorico, che induce a a far riflettere lo spettatore sui grandi temi dell’amore e della fede in Dio.