28.09.2016 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –
Il dono più grande che un uomo possa ricevere nella sua vita è la Fede.
Avere fede “come un granellino di senapa” basterebbe per compiere miracoli, ci dice Gesù nel Vangelo di questa domenica.
La Fede: viviamo in una società che continuamente vuole convincerci che non esiste Dio, non esiste l’anima, non c’è né il Cielo, che conta solo l’impegno sociale!
Sono idee che corrodono la nostra vita, ci tolgono la Verità, la Speranza; tutto è appiattito. Nei paesi più evoluti, dove si è rifiutata la fede ma tutti sono assistiti, dovrebbero essere tutti felici e invece troviamo il più alto numero di alcolizzati e di suicidi.
Perché dentro ogni uomo c’è sete di Eternità. Per quanto cerchino di negarlo, abbiamo veramente un’anima, e questa ha bisogno, come il corpo, di essere nutrita, altrimenti diventiamo aridi, secchi, vuoti internamente, per quanto bene tu possa stare, per quanti soldi o successo tu possa avere.
Ma come facciamo a ricevere la fede?
Non servono conferenze, dibattiti, riunioni o indottrinamenti.
Per ricevere la fede occorre qualcuno che ci annunci la vittoria di Cristo sulla morte, perché l’ha sperimentata, ha visto Cristo vivo e presente nella sua vita: il giorno che ha affidato a Lui le sue sofferenze, che si è fidato e ha ascoltato la Sua Parola, Dio lo ha liberato.
Ecco il servizio che anche noi come cristiani, siamo chiamati a compiere: in famiglia, nel nostro lavoro, con gli amici e tutte le persone che il Signore mette sulla nostra strada. Non come i “più bravi”, ma come servi inutili – come ci dice il Vangelo di oggi – che hanno sperimentato però l’Amore di Cristo nella loro vita.
Oggi più che mai c’è bisogno di questo. Testimoni della fede, che ridiano vita a “anime morte”.
Perché il dono della fede è suscitato dalla predicazione della morte e Resurrezione di Gesù Cristo, accompagnata dalla testimonianza.
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