17.08.2016 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –
Signore sono pochi quelli che si salvano?” questa domanda che fanno a Gesù nel Vangelo di oggi dovrebbe farci molto pensare. Perché Gesù risponde “Sforzatevi per entrare per la porta stretta, perché molti ci proveranno, ma non ci riusciranno…”
Cos’è questa porta stretta? Cosa serve per entrarvi?
E’ qualcosa di scomodo, perché se la porta è stretta devi farti piccolo per passare: lì l’orgoglio e la superbia ci impediscono di entrare. Il voler essere superiore, dominare, sopraffare, impedisce di passare. Puoi spingere e chiedere quanto vuoi…ma non passi.
Nella Chiesa tutti siamo chiamati ad operare, a muoverci, a fare opere soprannaturali; ma spesso vediamo anche nella Chiesa che tanti si muovono in funzione del loro ego, del loro io, del loro egoismo, del voler dominare. Seguire Cristo a parole, ma non con il cuore.
“Ma abbiamo mangiato e bevuto con te…” ma io non vi conosco, può dirci un giorno il Signore, mai mi avete ascoltato davvero, mai è potuta nascere in te la vita divina, mai hai accettato l’ingiustizia, soffrire per fare la mia Volontà, mai hai perdonato…perciò non ti ho potuto conoscere.
E quella persona che oggi stai giudicando, che disprezzi, che deridi, quella un giorno sarà davanti a te, accolta da Cristo.
E’ una parola molto seria: Cristo ci sta dicendo che oggi possiamo essere morti alla vita divina, alla vita eterna, perché uccidiamo la vita divina in noi, occupando il posto di Dio.
Come sempre questa Parola è però un atto di Misericordia: a chi crede vera questa Parola, per chi oggi accetta di farsi piccolo, di non insegnare a Dio quello che deve fare…cioè di non essere lui dio, Cristo è disposto a donare la Sua Grazia perché “Possiamo camminare umilmente con il nostro Dio”.
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