27.07.2016 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –
Il Vangelo di questa domenica ci chiama non solo alla “vigilanza” a ricordarci che non siamo eterni, ma anche che siamo stati creati per l’amore, non per i soldi; il cristiano non porta dentro di sé l’immagine di Cesare, dei soldi, ma l’immagine di Dio, che è Amore.
Perciò oggi Gesù Cristo ci chiede: “Di chi porti tu l’immagine? Cosa conta davvero nella tua vita?”
Perché colui che si preoccupa per i soldi non conosce Dio. Ci dice Gesù Cristo: “Non preoccupatevi dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani!”. Così a parole possiamo dire di credere in Dio, ma poi ci comportiamo come se non ci fosse: ci preoccupiamo, ci angustiamo e siamo inquieti per i soldi, accumuliamo, sordi ai bisogni degli altri, “devo comprarmi un’altra casa, assicurarmi il futuro…come posso evitare la svalutazione, come investire…?.
Non ci rendiamo conto che viviamo non solo da schiavi ma soprattutto ingannati: questo attaccamento ai soldi non ci consente di amare nessuno, perché vediamo in tutti una minaccia, un pericolo. Siamo lontani, soprattutto col cuore, dagli altri.
Che triste vivere così! Gesù invece ci vorrebbe felici e liberi…
Che il Signore ci aiuti a uscire da questa schiavitù: mettere Cristo al primo posto, entrare nella Sua Pace, appoggiati a Lui, sperimentando che la Provvidenza esiste davvero, che se ti appoggi in Lui mai permetterà che ti manchi qualcosa.
Come potresti essere felice se usassi il tuo denaro per amare e servire i fratelli! Vedresti non solo che non ti mancherebbe nulla ma che Dio provvede a te.
Si racconta che San Giuseppe Benedetto Cottolengo ogni sera volesse che tutti i soldi che rimanevano nella cassa della Sua casa di accoglienza dei bambini deformi e abbandonati venisse dato ai poveri: perché ogni giorno si ricominciasse a contare solo sulla Provvidenza di Dio.
Mai mancò nulla.
Infatti il suo Istituto si chiama “Piccola Casa della Divina Provvidenza”.
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