10.05.2018 – di Don ANTONIO INTERGUGLIELMI – Cappellano Rai – Saxa Rubra (Roma) –
“Il Signore agiva insieme a loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano”, leggiamo nel Vangelo di Marco di questa domenica, festa dell’Ascensione di Gesù al Cielo.
Anche oggi Gesù continua ad agire nella storia dell’uomo, nella nostra storia e tanti sono i segni della Sua presenza. Quando accogliamo Cristo nella nostra vita, Lui si mostra vivo e agisce attraverso di noi, fa di noi i suoi testimoni: attraverso le nostre azioni mostriamo che Lui è presente, il Suo spirito continua a vivere attraverso di noi.
Abbiamo bisogno, oggi più che mai, di vedere questi “segni” della Sua presenza, che sono il frutto della fede: il perdono, la misericordia, la capacità di mettere Dio al primo posto, di fare scelte serie per attuare il Vangelo.
Questi sono i segni che ha bisogno di vedere in noi chi non conosce Dio.
Ecco perché Cristo si è incarnato: per non rimanere un’idea, una bella teoria, un raccontino per bambini.
Così, quando Gesù sale al Cielo, due uomini in vesti bianche invitano agli apostoli a non guardare al Cielo: Cristo è salito in Cielo ma il Suo Spirito continua ad essere presente in chi lo accoglie. Quindi, il cuore rivolto al cielo, ma i piedi, la nostra vita, deve risplendere qui in terra.